lunedì 3 dicembre 2007

riflessioni dopo l'assemblea del 30 novembre

Alcune riflessioni sull’assemblea del 30 Novembre relativa alla VERTENZA FALCONARA.
In primo luogo le note positive:
1) ottima partecipazione di cittadini nonostante gli scarsi mezzi informativi del Parlamentino;
2) dimostrazione di coinvolgimento degli stessi cittadini alla VERTENZA FALCONARA;
3) volontà di continuare la Petizione Popolare e di arrivare, comunque, ad un incontro con il Presidente Spacca prima che il Consiglio regionale si riunisca per il bilancio.

Alcune note.
1) Non è vero che dall’assemblea di venerdì 30 è scaturita la volontà di un patto trasversale tra i consiglieri regionali per salvare Falconara. Se patto ci sarà esso individuerà nel bilancio regionale del 2008 risorse per tamponare qualche falla del disastrato bilancio comunale. E questo, appunto, non significa salvare Falconara! Infatti la VERTENZA FALCONARA chiede ben altro ed è per questo che si è dimostrata una rivendicazione politicamente scomodissima per i partiti proprio perché non chiede di tamponare il deficit finanziario alla loro maniera. O comunque, non solo alla loro maniera! Il continuo “buttare la palla” sul versante delle innegabili responsabilità politiche ed amministrative del buco di bilancio riduce il profondo disagio dei cittadini alla sola questione monetaria del bilancio comunale. Ciò significa scambiare l’effetto con la causa.
2) Invece con la Petizione popolare, che come Comitato proporremo di continuare alla prossima riunione del Parlamentino, ribadiamo che eventuali provvedimenti tampone, anno per anno, a soccorso di qualcosa del bilancio comunale (come per esempio il Visentini più volte ricordato dall’Assessore Amagliani) non risolveranno assolutamente il problema di bilancio di Falconara e la spada di Damocle della vendita di Beni Pubblici e della cementificazione del territorio prima o poi si abbatterà sulla vita dei Falconaresi sommandosi agli ulteriori sacrifici economici che saranno ancora chiesti ai cittadini (le parole di Lucchetti sono state chiarissime)!
3) Quello che i cittadini di Falconara stanno chiedendo con la VERTENZA FALCONARA non vuole essere capito tanto da chi governa quanto da chi sta all’opposizione. Eppure è semplice: per non subire un processo di desertificazione economica, sociale, culturale e per non assistere all’imbarbarimento della vita civile, Falconara deve poter avere gli strumenti per progettare e realizzare un futuro di TOTALE RIQUALIFICAZIONE! Dunque solo con il riconoscimento economico (indennizzo) dell’attuale ruolo di servizio che le è stato assegnato – con qualsiasi strumento che sia Legge Speciale o Provvedimenti Speciali o altro – Falconara ed i falconaresi possono farcela!
4) I partiti di governo e di opposizione non vogliono capire che la Regione Marche ha segnato per questa città alcuni destini infrastrutturali ed industriali a medio e lungo termine. Per salvare quello a cui nessuno ha dato ancora un destino (per fortuna) e per ragionare su questi beni senza il ricatto del debito, Falconara ed i Falconaresi hanno bisogno di vedere indennizzato tutto ciò a cui è stato assegnato un destino! Questi Beni comuni o spazi per fortuna ancora senza un destino delirante sono la spiaggia, la ex caserma Saracini, l’area della ex Liquigas e, naturalmente, le scuole e gli edifici pubblici che ospitano centri di aggregazione e centri culturali…per non dimenticare la ex Montedison!
5) Le esternazioni sulla stampa dei consiglieri regionali intervenuti (Lucchetti, Amagliani e Binci) e dell’On. Ciccioli ci confermano un dato su tutti: la VERTENZA FALCONARA fa paura ai partiti, a chi governa e a chi spera di poter governare ed è una paura trasversale che va da destra a sinistra. Poco importa se qualcuno sceglie di squalificare subito il progetto dei cittadini mascherandosi dietro il “confronto” oppure se qualcun altro affibbia “etichette colorate” ad uno strumento di discussione come il Parlamentino per paura che i propri elettori si confrontino anche con chi non lo vota!
6) Quando i cittadini, attraverso la democrazia partecipativa, coagulano interessi sociali locali inerenti la qualità della vita compressa ed avvilita da scelte economiche, territoriali, ambientali, infrastrutturali, quando dai cittadini del Parlamentino quelle scelte non vengono più riconosciute come portatrici di benessere e, anzi, foriere di disastri sociali ulteriori, essi vengono percepiti come “pericolosi” da chi governa e da chi tenterà di governare al posto dei primi. Eppure quei cittadini, noi tutti del Parlamentino, siamo tutt’altro che pericolosi…forse temerari poichè infastidiamo quel bacino elettorale economicamente potente che quasi ogni partito e sicuramente ogni schieramento include al suo interno e rappresenta (e che nelle scelte conta molto, molto di più dei cittadini “normali”).

Loris Calcina (comitato quartiere Villanova)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Loris, Cari Amici di Falconara, amici di Beppe Grillo,
anche io come Voi, credo che la Vostra/Nostra battaglia civile sia di fondamentale importanza per far capire a questa classe politica SPARTITOCRATICA e TANGENTOPOLARA, che NON E' PIU' AMMISSIBILE che una MINORANZA di persone (I DIRIGENTI DEI VARI PARTITI), prendano DECISIONI di VITALE IMPORTANZA sulla TESTA del RESTO DELLA CITTADINANZA, SENZA CHIEDERE UN OPINIONE IN MERITO, senza un minimo di CONSULTAZIONE allargata.

IL DIRITTO ALLA SALUTE (e non solo), per cui oggi ci battiamo è la base sul quale si fondano anche i DIRITTI delle PERSONE, del TERRITORIO, e dell'AMBIENTE; LA VITA UMANA, LA VITALITA' DELLA TERRA, LA VITALITA' DELL'AMBIENTE sono RIUNITE in un solo concetto, IL DIRITTO ALLA SALUTE, e quindi anche il DIRITTO AD UNA MIGLIORE QUALITA' DI VITA; quella che desideriamo per dare una prospettiva FUTURA ai nostri figli.

Su queste cose NON PUO' VALERE NESSUNA RAGIONE ECONOMICA!

La popolazione di FALCONARA (definita A.E.R.C.A. = AREA ad ELEVATO RISCHIO di CARATTERE AMBIENTALE), HA GIA' DATO! Ed E' ORA CHE RICEVA! IN DIRITTI, in SERVIZI ed IN SALUTE.

COME COSTRINGERE CHI CI GOVERNA A SCENDERE A PATTI?

La strada del PARLAMENTINO dei CITTADINI E' LA COSA GIUSTA, ed è QUANTO MAI UTILE E NECESSARIA.
Col tempo, occorrerà incentivare LA PARTECIPAZIONE in MASSA di TUTTI i cittadini di FALCONARA interessati; altrimenti saremo sempre "PRIGIONIERI" di quella ristretta "cerchia di dirigenti di partito" che spesso DECIDONO SENZA NEMMENO CONVOCARE molti dei LORO STESSI ISCRITTI che essendo più VICINI alla gente, sono visti come un INTRALCIO AI "PATTI TRASVERSALI" ed agli ACCORDI POLITICI ELETTORALI SPARTITORI.....
Queste "classi dirigenti politiche" spesso CATAPULTATI SUL TERRITORIO DA ROMA... non rispondono alla comunità locale, ma SOLO ALL'INTERESSE POLITICO ROMANO ....
Queste "classi dirigenti politiche" COSTRINGONO i loro iscritti, (che credevano di poter INFLUENZARE POSITIVAMENTE la politica locale), ad OBBEDIRE a "LOGICHE DI PARTE" dove l'INTERESSE DA TUTELARE non è quello del BENE COMUNE, ma E' appunto IL BENE DI UNA SOLA PARTE ovvero IL BENE DI UN SOLO PARTITO.

Ci troviamo quindi di fronte ad una vera a propria INVOLUZIONE DEL RAPPORTO tra lo STATO ed il CITTADINO; questo rapporto, anzichè esplicitarsi nell'esercizio DEMOCRATICO delle DECISIONI prese a MAGGIORANZA, viene "DISTORTO", "CORROTTO" e "DEVIATO" verso un interesse che si muove a PRESCINDERE dall'interesse COMUNE;..... una INVOLUZIONE che E' CONTRO gli interessi del TERRITORIO, della MAGGIORANZA dei CITTADINI dei quali, purtroppo, questa "classe dirigente politica" SI DICE essere la SOLA capace e degna di RAPPRESENTARCI.

La realtà è che ogni PARTITO (piccolo o grande), pensa alla sua MERA CONSERVAZIONE e SOPRAVVIVENZA politica, per PERPETUARE il POTERE che ha sul territorio.

CHE COSA FARE ALLORA IN QUESTI CASI???

Innanzitutto PROSEGUIRE con la pratica democratica delle ASSEMBLEE APERTE ai cittadini; e poi occorre anche una PRESA DI COSCIENZA di tutti quei cittadini che militano nei vari partiti,
affinchè INCALZINO CON FORZA i DIRIGENTI DEI LORO PARTITI ad ASCOLTARE LA GENTE, anche a pena della restituzione della Tessera, per tornare a fare POLITICA attiva all'interno delle associazioni e comitati di cittadini.
Questo modo di comportarsi può davvero aiutare IL PARLAMENTINO dei cittadini di FALCONARA ed ESSERE sempre più ATTIVO, PROPOSITIVO, EFFICACE, ed INCALZANTE, verso questa POLITICA locale, e subito PROPORRE e REALIZZARE qualche INIZIATIVA FORTE a TUTELA della CITTA'; Non escludendo anche uno "SCIOPERO FISCALE CONTROLLATO"
una DISOBBEDIENZA CIVILE DI MASSA che faccia capire alla Regione Marche, che FALCONARA DICE BASTA!

Un saluto di Buone Feste a tutti i Falconaresi di buona Volontà!
firmato:
Carlo Cardarelli - ACU MARCHE
Unione Inquilini - Meetup Ancona

Anonimo ha detto...

Ai cittadini di Falconara dico: avete l'occasione in primavera, con le nuove elezioni, per scegliere una nuova classe dirigente. Presentatevi al voto e fate meno retorica. Meno urlato (vds maiuscolo), meno proclami e più senso della realtà. I politici li scegli la gente e in genere questi non sono migliori degli elettori. Dopo le lezioni non continuate ad accusare la politica, si rischia di finire come Savonarola. In fondo Carletti è stato eletto dai cittadini di Falconara con maggioranze Bulgare..... Nessuno vi ha costretto ad eleggerlo

Anonimo ha detto...

Non mancheremo, stai tranquillo.
Quanto a Savonarola: stai attento col cerino che tieni i mano, rischi di bruciarti le dita!

Parlamento dei Cittadini Falconaresi ha detto...

Riguardo al dibattito "infiammatosi" negli ultimi giorni mi permetto di fornire alcuni spunti di riflessione. A me sembra che il problema posto dai cittadini e dai comitati con la Vertenza Falconara vada molto al di là dell'immediato aiuto economico chiesto alla Regione Marche per il ruolo di servizio svolto dall'intero territorio falconarese. La Vertenza Falconara ha posto il tema ALTO del modello di sviluppo che, di fatto, condanna un grosso pezzo del territorio di questa regione ad essere Area ad Alto Rischio di Crisi Ambientale (AERCA)! Non capire questo (o far finta di non capirlo) ci porta dritti alla "pista ciclabile" chiesta dall'Assessore Amagliani e inserita nel Bilancio approvato dalla Regione! Non capire il senso della Vertenza Falconara fa dire ad un residente di Ancona che lui se ne frega dei "buffi" di Falconara; altri ritengono che tutto dipenda dall'incapacità politica di chi ha governato di trarre ricchezza da una risorsa come è, per esempio, l'aeroporto. Parto dall'aeroporto: se lo scalo Ancona-Falconara non decolla dipende anche da dove è collocato e cioè dentro una AERCA, dentro una città e nelle vicinanze di una raffineria che nel febbraio 2005 ha indotto la compagnia aerea statunitense WORD AIRWAYS, in sede di pianificazione di voli con calo tecnico su aeroporti della costa adriatica, a non prendere in considerazione eventuali operazioni di volo sull'aeroporto di Ancona-Falconara con velivoli passeggeri del tipo DC 10 e Tristar (capacità 280-330 posti) a causa dell'eccessiva vicinanza della raffineria rispetto alla pista con la motivazione dell'elevato tasso di rischio in fase di avvicinamento strumentale alla pista! Questi fatti non vengono riferiti dall'informazione ufficiale ancorchè diffusi dai comitati e pubblicati sul loro sito web. Questo esempio è un aspetto del MODELLO DI SVILUPPO al centro della Vertenza Falconara del quale è responsabile soprattutto la Regione Marche. Quando in Regione capirono che serviva un aeroporto optarono, con spilorceria, per la esistente struttura di Falconara la quale era stata creata per scopi militari durante la Seconda Guerra Mondiale quando non esisteva ancora la raffineria API e la città era ben lontana! Aver preteso di creare lo scalo civile regio/nazio/internazionale sempre a Falconara, con
tutto quello che nel frattempo c'era cresciuto attorno, ha significato limitarne fin dall'inizio le potenzialità. Certo che ora, con questa situazione, rivendicarne uno sviluppo come quello auspicato da chi ha scritto i giorni scorsi risulta improponibile. E in questa situazione un aspetto oltremodo gravoso è rappresentato dalla raffineria API. Su quest'ultimo aspetto sottolineo che lo sviluppo futuro di una grossa fetta della regione (e riguarda anche l'amico di Ancona che sembra risiedere in Valle D'Aosta) è stato sottoscritto in un Protocollo di Intesa tra la Regione Marche e l'API con l'esclusione di tutte le categorie economiche ed i comparti produttivi che dall'attività dell'API sono messe in pericolo (pesca e turismo) o fortemente limitate (aeroporto, turismo, infrastrutture). Prendiamo la linea ferroviaria adriatica: giace nel dimenticatoio - sbeffeggiato e squalificato da tutti i partiti - il progetto fatto fare dall'ex Presidente della Provincia Enzo Giancarli per l'arretramento della linea ferroviaria da Senigallia ad Ancona con relativa realizzazione di una vera metropolitana di superficie (in Abruzzo si sta arretrando dal mare la linea ferroviaria)! Dunque un MODELLO DI SVILUPPO diverso che avrebbe tolto alcune criticità per il territorio falconarese (scali merci ferroviari - riduzione del traffico automobilistico) ed anconetano (spostamento stazione e riduzione del traffico) ed avrebbe liberato la costa per uno sviluppo turistico differente che equivale a ricchezza e lavoro (potenzialità che spero facciano ricredere l'amico di Ancona rispetto al problema sollevato con la Vertenza Falconara)! Come dicevo il "progetto Giancarli" è stato umiliato mentre, invece, è arrivato sul tavolo di Di Pietro il devastante progetto del cosiddetto bypass ferroviario API (ancora lei!)che intende spostare con denaro pubblico il solo tratto di linea ferroviaria che la raffineria ha inglobato negli anni '70. Anche con questo esempio si ritorna ad una semplice gestione del MODELLO DI SVILUPPO da parte della Regione Marche che ha codificato tutto questo nel Protocollo di Intesa siglato nel 2003 con l'API. Ecco perchè l'obbiettivo della Vertenza Falconara è molto ALTO e ci induce ad interrogarci sul perchè tutti i partiti (abbiamo sperimentato D'ambrosio in Regione che si accordò con il Ministro Baldassarri ed oggi abbiamo Spacca che fa propria la creatura "Quadrilatero" dell'onnipresente Baldassarri) evitano di progettare quantomeno un "aggiustamento" del MODELLO DI SVILUPPO di questa vasta area della Regione Marche da cui trarrebbe giovamento l'intera Regione! In questa notte di inerzia della politica nel cambiare lo stato di cose presente non si distinguono i colori dell'uno e dell'altro!
lokalci

 
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